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Astrologia

Astrologia e mito - Il segno dell'Acquario

di Amj

(09/02/2024)

Una rappresentazione grafica del segno dell'Acquario

Il segno astrologico dell’Acquario appartiene alla seconda metà dell’inverno che prelude alla primavera, in cui i semi mettono radici nella terra e la pianta inizia a crescere. Questo segno nella nostra epoca riveste una notevole importanza in quanto si dice che l’umanità stia entrando, o sia già entrata, nell’era dell’Acquario, epoca in cui l’individuale si trasforma in universale. Difatti, l’acquario rappresenta il momento di crescita in cui l’individuo, pur non perdendo la propria individualità, si dedica alla collettività; questo è il segno zodiacale dell’amicizia e della fratellanza universale. Talvolta, tuttavia, i nativi del segno vivono la dimensione collettiva con la paura di perdere la propria individualità. A tal proposito sono interessanti le parole dell’astrologo A.T. Mann che spiega come l’Era dell’Acquario sia il periodo in cui ”il pericolo è rappresentato dalle realtà collettive che annienteranno totalmente l’individuo che ha perso già molto del suo valore. L’era dell’Acquario abbraccia gli ideali umanistici della bontà e della luce, ma questo è solo un lato dell’acquario”. Mann afferma, inoltre, che l’acquario e la casa XI corrispondente rappresentano il periodo che va da dodici a ventitre settimane dopo il concepimento, quando il bambino nel ventre materno è sensibile al dolore, al caldo, al tatto, ai suoni ed alla luce e compie i primi movimenti; in questo periodo sono gli ideali della madre, i suoi progetti, il suo altruismo che, in un certo senso, vengono trasmessi al bambino.

Il segni zodiacali, 'L'Acquario', affresco, Padova, Palazzo della Ragione
Guillaume Coustou, 'Efesto', marmo, Museo del Louvre, Parigi Il segni zodiacali, 'L'Acquario', affresco, Padova, Palazzo della Ragione

Il simbolo dell’acquario deriva dal geroglifico egizio che simboleggia l’acqua, che viene ripetuto due volte ad indicare l’acqua superiore e l’acqua inferiore, anche se esso in realtà è il terzo segno dell’elemento Aria. Secondo l’astrologo francese Hadès queste linee spezzate rappresentano le onde propagate dal sole e simboleggiano altruismo e simpatia. Un’altra metafora di questo segno è il portatore d’acqua, simbolo della sorgente di vita oppure da intendersi come un angelo che irrora l’umanità con la conoscenza. Nel passato, prima della scoperta del pianeta Urano, il governatore dell’Acquario era Saturno nel suo significato di ‘dio dell’età dell’oro’, in riferimento ai saturnali, le feste celebrate dagli antichi romani. Urano è il pianeta che in astrologia simboleggia l’energia, l’elettricità, la velocità, i motori, l’aviazione, la comunicazione rapida e dunque l’informatica ed internet, la tecnica e tutto ciò che è nuovo e moderno in genere. Difatti, i mestieri legati a questo segno sono gli ingegneri, i giornalisti televisivi, gli aviatori, gli autisti ma anche gli astrologi.

Baldassarre Peruzzi, 'Diluvio universale', affresco, Villa Farnesina, Roma, 1519
Baldassarre Peruzzi, 'Diluvio universale', affresco, Villa Farnesina, Roma, 1519

Il mito che più rappresenta questo segno zodiacale è quello di Deucalione e Pirra. Secondo la leggenda Deucalione, figlio di Prometeo, a causa dell’ira di Giove che per punire l’empietà della razza umana aveva deciso di distruggerla con un diluvio, costruì un’imbarcazione con cui lui e la moglie Pirra si salvarono, mentre la Grecia fu interamente sommersa. I due coniugi approdarono sul monte Parnaso, dove offrirono dei voti a Giove e consultarono un oracolo, il quale disse che per ripopolare quei territori ormai deserti dovevano raccogliere delle pietre (considerate le ossa della madre terra) e gettarle alle loro spalle. Da quelle pietre nacquero nuovi uomini e donne, cioè una nuova stirpe ed essi ne furono i progenitori. Questo mito insegna che il segno dell’Acquario indica il riscatto, la redenzione e la nascita di un nuovo spirito comunitario.
Un altro mito che ci parla di questo segno zodiacale è quello di Efesto, il dio del fuoco che i romani chiamavano Vulcano. Efesto era figlio di Era (Giunone per i romani) e Zeus (Giove per i romani) e nacque brutto e deforme, sicché la madre decise di nasconderlo nell’isola di Lemmo, dove però gli abitanti gli dimostrarono comprensione e affetto. Il ragazzo rivelò un talento eccezionale e divenne un abilissimo fabbro, capace di costruire macchine sorprendenti, ma anche di fare magie. Con i suoi talenti cercò di ottenere l’amore di Afrodite (Venere), che però amava Ares (Marte); Efesto, per gelosia, costruì un macchinario con cui imprigionò i due innamorati, che per intercessione degli dei furono in seguito liberati. Giove, affascinato dalle sue invenzioni, lo chiamò a dimorare sul monte Olimpo insieme alle altre divinità.
Tramite questa leggenda comprendiamo che il segno dell’acquario rappresenta le abilità tecniche e le nuove invenzioni, la scaltrezza e la rapidità con cui attuare le proprie idee. In ogni nativo di questo segno zodiacale convivono le due nature, quella altruistica di Deucalione e Pirra e quella abile e scaltra di Efesto. Anche la predominanza di uno dei due maestri determina due diversi profili psicologici. I tipi saturnini vivono con un forte bisogno di ideali e misticismo, rifuggendo da tutto ciò che è istintuale e materiale per raggiungere la saggezza; i tipi uraniani, invece, sentono un forte bisogno di libertà ed indipendenza, vivendo di eccessi e di ribellioni.

Giovanni Battista Tiepolo, 'Venere e Vulcano', affresco, 1758-60
Giovanni Battista Tiepolo, 'Venere e Vulcano', affresco, 1758-60

Fonti:
* Roberto Sicuteri, “Astrologia e mito”, ed. Astrolabio
* A.T. Mann, “L’arte rotonda. Astrologia del tempo e dello spazio”, ed. Gremese
* Hadès, "Manuale completo di Astrologia scientifica e tradizionale", ed. Mursia
* André Barbault, "Trattato pratico di Astrologia", ed. Astrolabio