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Astrologia

Astrologia e mito - Il segno del Leone

di Amj

(23/07/2023)

Una rappresentazione grafica del segno del Leone

Il segno zodiacale del Leone è il secondo segno di fuoco, dopo quello dell’Ariete, ed ė dominato dall’astro solare, di cui rappresenta la massima potenza ed il massimo splendore, il trionfo estivo della vegetazione e del mondo naturale; esso è associato all’oro, che è splendente come il sole. Il simbolo di questo segno astrologico ė appunto il leone, il re della foresta, sin dall’antichità considerato simbolo di regalità e di potere, ma talvolta anche di tirannia. Ritroviamo la rappresentazione di leoni, ad esempio, nel trono d’oro del faraone Tutankhamon e nella porta d’accesso alla città di Micene; alcuni bassorilievi assiri, invece, rappresentano il re Assurbanipal intento alla caccia al leone, uno sport esercitato esclusivamente dai monarchi. Il simbolo grafico del segno del Leone ė una linea ondulata che rappresenta la stilizzazione dell’elegante coda di tale animale. Il sole ė l’origine di ogni forma di vita sul nostro pianeta e nelle varie mitologie esso è collegato al Logos, cioè il pensiero e la parola, ma anche il principio attivo e maschile, nonché il principio di vita psichica che Jung chiama animus. Nelle religioni il leone simboleggia Budda, Krishna e Gesù Cristo, che nella Apocalisse è denominato ”il leone della tribù di Giuda”. Difatti, Nettuno, il pianeta della spiritualità che indica la pietà divina nei confronti degli esseri umani, è in esaltazione in questo segno. Inoltre, il Leone rappresenta il cuore, l’organo umano che batte al ritmo della vita e che ci consente di vivere.

Il re assiro Assurbanipal uccide un leone La porta dei leoni a Micene
Il re assiro Assurbanipal uccide un leone La Porta dei Leoni a Micene

Tra i miti antichi quello più facilmente associabile al segno zodiacale del Leone ė il mito della prima delle dodici fatiche di Eracle (chiamato dagli antichi romani Ercole): l’uccisione del leone di Nemea. Eracle è un eroe che dopo tante vittorie pecca di eccessivo orgoglio, in senso individualista ed egocentrico, diventando prepotente ed aggressivo; di conseguenza, Era (Giunone per i romani) lo punisce facendolo impazzire. Tuttavia Eracle prende coscienza della sua situazione e riesce a porvi rimedio, si reca a Delfi per ricevere un oracolo, dunque iniziando un processo di razionalizzazione e conoscenza della propria interiorità, rinsavisce e si reca a Tirinto, dove si mette al servizio del re Euristeo, il quale gli impone, per penitenza, le dodici fatiche. La storia di Eracle rappresenta simbolicamente la natura leonina, che porta con sé il rischio di inflazionare l’Io, vale a dire di cadere vittima di un individualismo egocentrico, che conduce all’aggressività ed alla violenza colui che vuole imporsi a tutti i costi. Eracle deve, come prima fatica e penitenza, uccidere Nemea, una belva forse figlia di Selene o del mostro Tifone, che terrorizzava gli abitanti della città di Nemea perché li divorava. La belva feroce era invulnerabile al ferro, al bronzo e alla pietra, dunque Ercole dovette ricorrere alla forza fisica per ucciderla soffocandola nella caverna dove si era rifugiata. Dopo questa vittoria l’eroe greco soleva coprirsi con la pelle ed il cranio svuotato dell’animale ucciso, ed in tal modo ê raffigurato in sculture e pitture.

La Fontana di Eracle a Sessa Aurunca, particolare Il trono d'oro di Tutankhamon
La Fontana di Eracle a Sessa Aurunca, particolare Il trono d'oro di Tutankhamon

Freud parlava del principio di realtà per indicare il processo di maturazione dell’individuo che deve riconoscere le avversità della vita reale e affrontarle, senza più rifugiarsi nei sogni e nei ricordi, alla ricerca di sicurezza, come farebbe il segno del cancro, e ciò è riferibile sicuramente al tipo erculeo del segno del Leone, che presenta un’indole istintiva, più pragmatica e realista che intellettuale, tendente all’affermazione di sé e caratterizzato da attitudine al comando, forza fisica e combattività. Il tipo apollineo, al contrario, presenta un’indole più idealistica e creativa e tende ad investire le proprie energie nell’arte, nella religione o nel sociale. Le professioni legate a questo segno zodiacale sono l’attore, il comico, il direttore o capo, il domatore di belve feroci, ma anche l’insegnante e il maestro; esso indica in generale nobili e aristocratici. Entrambi i tipi leonini, ad ogni modo, sono ambiziosi e spesso raggiungono posizioni sociali elevate, svolgendo ruoli di prestigio.

Da un punto di vista psicologico, il segno del Leone (e la V Casa ad esso associata) corrispondono all’età cha va dai sette ai tredici anni, in cui il bambino, poi adolescente, comincia ad esteriorizzare il Sé e a rivolgere la propria attenzione a persone estranee che non fanno parte del nucleo familiare; difatti, sono gli anni in cui il bambino esce dal mondo della fantasia e smette di giocare da solo, trovando dei compagni di gioco. Il gioco è un altro dei significati di questo segno zodiacale, che può anche comprendere il gioco d’azzardo. Questa fascia d’età corrisponde anche agli anni della prima scolarizzazione, in cui ”la capacità del bambino di accettare ed operare all’interno di una struttura simile al gioco costituita dalla scuola e dal mondo, determinerà i suoi futuri atteggiamenti poiché i ruoli che egli tende o è costretto a scegliere - anche quando diventano infinitamente più completi - costituiscono i modelli dei ruoli che assumerà durante la sua vita di adulto”, come afferma l’astrologo A.T. Mann.


Fonti:
* Roberto Sicuteri, “Astrologia e mito”, ed. Astrolabio
* A.T. Mann, “L’arte rotonda. Astrologia del tempo e dello spazio”, ed. Gremese
* Hadès, "Manuale completo di Astrologia scientifica e tradizionale", ed. Mursia
* André Barbault, "Trattato pratico di Astrologia", ed. Astrolabio