Donna, moda, costume Parte prima di Clio (28/10/2023) |
La donna e la società
Il ruolo della donna nella società si è modificato nel corso dei secoli. Eppure, per certi versi, è rimasto immutato. Fin dall’antichità, il femminino fu sinonimo, accanto a riconosciute qualità di buon senso ed abnegazione, di pericolosa distrazione e, nelle peggiori predizioni, di rovina per l'uomo e la società. Un ruolo, più ruoli, Madre, amica, moglie, amante, ammaliatrice, meretrice. E, spesso, la Donna come apportatrice di sventure a chi a lei s'affida! Considerazioni lontane. Non del tutto, non in alcuni Paesi del mondo, dove fanciulle sono condotte in sposa ancora ragazzine o vendute. Il mondo femminile può osservarsi nella moda delle epoche passate. Ogni stile ha le sue regole, veti e bizzarrie. “Chi vede nella moda soltanto la moda è uno sciocco”, sentenziava Honoré de Balzac nel 'Trattato della vita elegante'. Moda come modo di agghindarsi.
Un abito della Sartoria Annamode | Un abito della Sartoria Tirelli | Un abito di Roberto Capucci |
L’abbigliamento domina le opinioni, le determina e regna!”, parole dello scrittore francese Honoré de Balzac nel “Trattato della vita elegante”. Moda significa una precisa maniera di atteggiarsi, ci si agghinda per raggiungere uno scopo estetico, culturale e sociale. Si potrebbe parafrasare: “Io mi vesto dunque sono, appartengo”. Alla domanda su cosa sia la Moda si può rispondere con le sagge parole della costumista statunitense Edith Head: “Un abito dovrebbe essere stretto abbastanza per mostrare che sei una donna e sufficientemente morbido da provare che sei una signora”. Per il filosofo tedesco Simmel è il “sigillo della modernità”, uno strumento per ripercorrere la storia, il costume, l'economia di una società . Prima del XII secolo si parla di Costume, poi la Moda diverrà identitaria, un codice identificativo del proprio sé.
Un ritratto del Fayum | Antiche calzature romane | Un mosaico di Piazza Armerina, particolare |
La donna e la società nell'antica Roma
La moda nell'antica Roma. L' indumento femminile per eccellenza era la Stola, una veste lunga, fissata sulle spalle da Cammei o spille e senza maniche, posta sopra la Tunica, un telo rettangolare cucito lungo i fianchi e fermato in alto con fibbie o Fibule. Si poteva indossare un mantello sopra la stola: la Palla, anche per coprire il capo. Blu, rosso, verde acqua, giallo, azzurro i colori. Le acconciature erano complicate: in età imperiale divennero sempre più difficili. In genere, i capelli venivano raccolti in trecce e chignon. Tinte, parrucche e gioielli completavano la vestizione quotidiana, soprattutto delle donne altolocate. Non si dimenticava la biancheria intima, anche il seno era coperto con una fascia di tessuto, per lo più di cuoio, detta Mammillare, od una guaina costrittiva chiamata strophium. La cintura, succingulum, in tessuto o in pelle, spesso impreziosita anche da pietre preziose o ricami, serviva a stringere in vita il drappeggio formando uno sbuffo. Un' altra si incrociava intorno ai seni per far risaltare le forme. La moda semplice e dignitosa del periodo repubblicano lascia il posto ad una ricercata raffinatezza. Può essere d'esempio il confronto tra la composta pettinatura di Livia, moglie di Augusto, e le complesse pettinature sfoggiate da Faustina Minore, moglie di Marco Aurelio. La moda da sempre è stata lo specchio della società ed i cambiamenti rispecchiano le mutate condizioni dei tempi.