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Emporio Culturale
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Cultura

Clio ... ovvero delle muse

di Clio

(11/06/2023)

LE MUSE NELLA MITOLOGIA

Nella mitologia greca un posto di rilievo occupano le Muse, figlie del sapiente Zeus, re dell' Olimpo e padre degli dei, e di Mnemosine, dea della memoria e secondo altre fonti anche del canto e della danza. Erano considerate, di conseguenza, depositarie della memoria e del sapere. Partorite dopo la vittoria di Zeus sui Titani, le divine sorelle ne eternarono gli avvenimenti con il loro canto. Altra importante divinità dell' Olimpo a loro legata è Apollo, incarnazione della giovinezza e della bellezza, protettore, compagno e guida del coro delle Muse che allietava le feste e i magnifici banchetti degli dei. Vari gli appellativi dati alle nove sorelle: Eliconie, dal nome del monte Elicona dove vivevano; Pieridi, perché nate in Pieria, ai piedi del monte Olimpo, in Macedonia; Aganippidi, dal nome della fonte Aganippe, presso il monte Elicona; Pimplee, da una fonte ad esse dedicata sul monte Pimpla, nella Tessaglia. Ogni dea veniva associata ad un particolare aspetto dell'arte e del sapere, e loro compito era quello di proteggere ed ispirare gli artisti. Il culto delle Muse era professato anche presso i Pitagorici.

La musa Clio La musa Euterpe La musa Melpomene
Clio Euterpe Melpomene

Un ruolo così importante da influenzare l'immaginario collettivo in ogni tempo, tanto che ancor oggi una figura capace di ispirare una grande opera viene definita "musa". Fu la Teogonia di Esiodo a stabilire il numero e la nomenclatura delle Muse; ma sembra che il numero originario fosse, come per le Grazie, di tre. Clio, Euterpe, Talia, Melpomene, Tersicore, Erato, Polimnia, Urania, Calliope, i loro nomi. Clio, colei che rende celebri, cioè la Storia, seduta e con una pergamena in mano, Musa del canto epico; Euterpe, colei che rallegra, cioè la Poesia lirica, con un flauto; Talia, colei che festeggia, cioè la Commedia, con una maschera, una ghirlanda d'edera e un bastone, Musa della poesia leggera; Melpomene, colei che canta, cioè la Tragedia, con una maschera, una spada ed il bastone di Eracle; Tersicore, colei che si diletta nella danza, cioè la Danza, con plettro e lira e Musa della poesia corale; Erato, colei che provoca desiderio, cioè la Poesia amorosa, con la lira; Polimnia, colei che ha molti inni, cioè la Mimica, raffigurata, in genere, senza alcun oggetto; Urania, la celeste, cioè l' Astronomia, con un bastone puntato al cielo (Urania (ma per altri Tersicore, è considerata madre di Lino, un musico notevole, che osò rivaleggiare con lo stesso Apollo e questi, indignato, lo uccise); Calliope, colei che ha una bella voce, la Poesia epica, con una tavoletta ricoperta di cera e uno stilo (Calliope è madre di Orfeo, il più famoso poeta e musicista mai esistito. Apollo gli donò la lira e le Muse gli insegnarono a usarla). Il più importante e il più splendido fra tutti i santuari dedicati alle Muse in Grecia fu quello dell'Elicona, nel quale ogni cinque anni si celebravano grandi feste che comprendevano principalmente concorsi musicali e poetici. In seguito si arricchirono di tragedie, commedie, drammi satireschi. Si celebrarono fino al tempo di Costantino. Le Muse non possiedono un loro ciclo leggendario. Intervengono come coro in tutte le grandi feste degli Dei; il loro canto più antico è quello che esse intonarono dopo la vittoria degli Olimpici sui Titani, per celebrare la nascita di un ordine nuovo; sono presenti alle nozze di Teti e Peleo, a quelle d'Armonia e Cadmo, celebrate dinanzi alla grotta di Chirone sul monte Pelio, ed in altre occasioni. Intonarono un triste canto alla morte di Achille.

La musa Erato La musa Urania La musa Polimnia
Erato Urania Polimnia

MUSEO LUOGO DELLE MUSE

Il vocabolo muṡèo, sostantivo maschile derivato dal lat. Musēum (in gr. Μουσεῖον), rappresenta letteralmente il “luogo sacro alle Muse”, ed era il nome dato ad un istituto culturale dell’antica Alessandria d’Egitto, considerato il primo vero museo della storia, voluto dal re Tolomeo I. Ospitava al suo interno, oltre ai reperti e alle antiche opere dell’arte e dell’ingegno, una comunità scientifico-letteraria e un osservatorio. Era aperto solo ad un selezionato gruppo di eruditi, di nobili e di persone importanti. Il termine Museo è andato ad indicare nel corso della storia uno specifico luogo, sede di raccolte di opere d’arte, o di oggetti aventi interesse storico-scientifico, etno- antropologico e culturale. Il Museo è figlio delle Muse, per così dire. Tre muse venivano venerate a Sikyon e Delfi (Mese, Nete e Ìpate). Cicerone narra di quattro muse (Telsinoe, Melete, Aede, Arche). Sette muse erano venerate a Lesbo, per Cratete di Mallo (filosofo del II sec. a.c.) erano otto, e per Omero ed Esiodo nove. Di conseguenza nove restarono nella religione greca. Esiodo le cita nella sua Teogonia, ma senza specificare di quale arte siano le protettrici: “le nove figlie dal grande Zeus generate, Clio e Euterpe e Talia e Melpomene, Tersicore e Erato e Polimnia e Urania, e Calliope, che è la più illustre di tutte”.

La musa Tersicore La musa Talia La musa Calliope
Tersicore Talia Calliope