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Cultura

L'importanza del pensiero laterale

di Amj

(20/04/2023)

un disegno di Escher

Lo studioso maltese Edward De Bono è noto in tutto il mondo per i suoi studi sul pensiero creativo e nel libro “Il pensiero laterale” ci aiuta a comprendere il funzionamento della mente umana; in sintesi, lo psicologo ci spiega che si possono distinguere due tipi di pensiero contrapposti, quello che egli definisce “laterale”, vale a dire il pensiero creativo o divergente, e quello da lui definito “verticale” o convergente, che altro non è che il pensiero logico. Secondo De Bono il pensiero verticale, logico, è paragonabile ad una pila di cubi in cui ogni elemento è stato collocato sopra quello sottostante, poiché si tratta di un procedimento che prevede il passaggio da un gradino all’altro, in sequenza; ad esempio, i più inclini a far uso di questo tipo di pensiero sono gli avvocati, i medici e gli uomini d’affari, i quali preferiscono “racchiudere la realtà entro schemi rigidamente definiti”. Il pensiero laterale, al contrario, è paragonabile ad una serie di cubi disposti in modo non prestabilito, ed è un procedimento che prevede il passaggio da un elemento all’altro in modo arbitrario e creativo; De Bono lo considera simile alla follia, poiché esattamente come questa si allontana dalle regole della logica e del pensiero verticale. Il pensiero laterale è importante tanto quanto quello logico, se non di più; esso si può considerare pensiero creativo e sicuramente è preponderante in chi possiede un genuino talento artistico, ma in realtà ha un campo d’azione più ampio, in quanto può portare alla creazione artistica ma anche ad invenzioni geniali e a scoperte scientifiche, essendo l’artefice di ogni genere di idee nuove. Lo studioso afferma che: “il pensiero laterale non si propone solo la soluzione di problemi singoli, ma si preoccupa anche di trovare nuove interpretazioni della realtà e si interessa di idee nuove di ogni genere”.

Sicuramente non tutti possiedono una naturale inclinazione verso il pensiero laterale, ma grazie all’impegno e a delle tecniche particolari esso si può acquisire o sviluppare, ci spiega De Bono. Ma per quale motivo alcune persone sono incapaci di creare idee nuove? Cosa è che manca a tali persone? Per rispondere a questi quesiti lo psicologo maltese si serve di una metafora e paragona il pensiero ad una miniera: alla ricerca di una soluzione il pensiero logico sprofonda sempre più verso il basso e continua a scavare; esso è riluttante ad abbandonare una miniera anche se i risultati non arrivano, poiché quello scavo è costato sforzi e fatiche. Al contrario, il pensiero laterale è incline per natura ad abbandonare uno scavo insoddisfacente e ad iniziarne uno nuovo. “Spesso si sottovalutano le conseguenze del predominio delle teorie generalmente ritenute valide. Esse sono considerate utili punti di partenza, in attesa del momento di compiere ulteriori passi in avanti. E questo è un atteggiamento che, se può portare a risultati pratici, può anche impedire il manifestarsi di idee originali” scrive De Bono. Si tratta di un vero e proprio predominio di ciò che lo psicologo chiama idee dominanti, che ostacolano il generarsi di nuove idee. Il nostro intelletto, tuttavia, può liberarsi da tale predominio, identificando l’idea dominante, precisandone le sue componenti essenziali per poi neutralizzare la sua influenza. De Bono porta vari esempi di importanti scoperte scientifiche ed invenzioni che sono state inizialmente avversate e ritenute impossibili a causa di vecchie teorie, successivamente superate, non ultima quella dei primi aeroplani.

Il primo volo dei fratelli Wright

A questo punto, viene spontaneo chiedersi perché si resta vincolati alle idee dominanti. Il motivo principale è che esse hanno fornito soluzioni valide e collaudate ai vari problemi incontrati nel mondo reale, ma da non sottovalutare è la pigrizia mentale che impedisce di mettere in discussione idee vecchie e standardizzate. In entrambi i casi si rinuncia a trovare soluzioni migliori e idee nuove. Al contrario, il dubbio ha un ruolo primario nella genesi di un’idea nuova, così come le situazioni difficili e problematiche che ci spingono a cercare soluzioni diverse, permettendoci di progredire. Chi si serve del pensiero laterale non è inibito dalla tendenza a classificare rigidamente idee e pensieri, prerogativa del pensiero logico, ma lascia la propria mente libera di osservare la realtà con curiosità, ponendosi infinite domande e lasciando aperta la porta a quella casualità da cui potrebbe scaturire un’idea nuova. Eventi casuali hanno portato a scoperte eccezionali quali la penicillina, le onde elettromagnetiche e i raggi X; anche Daguerre scoprì casualmente la proprietà dei sali d’argento di sensibilizzare la carta alla luce, effettuando i primi esperimenti di fotografia. La casualità apportatrice di idee nuove ci riporta al concetto di serendipity, termine che sta a significare la scoperta casuale di qualcosa mentre si sta cercando altro; ma, forse, tale casualità si potrebbe anche chiamare destino. Anche l’umorismo, che spesso si basa su di un’oscillazione tra un significato ovvio ed uno nuovo e inaspettato ma plausibile, risulta molto simile al pensiero laterale. Secondo De Bono il caso è strettamente connesso al gioco, che favorisce il presentarsi di eventi fortuiti dal grande potenziale creativo. Il gioco e il caso hanno in comune la libertà da schemi e vincoli propri della logica; se i bambini ad un certo punto smettono di giocare è per colpa della logica degli adulti che li porta a considerare il gioco un’attività inutile, favorendo, al contrario, lo sviluppo di una mentalità utilitaristica, afferma lo psicologo. È tale utilitarismo che impedisce l’utilizzo del pensiero laterale, perché “La gente non dimostra interesse per le idee in se stesse ma per l’utile che può ricavarne”; ne consegue che il pensiero divergente o laterale si può considerare una particolare forma mentis, una innata fluidità mentale.

Il mago Houdini in uno dei suoi famosi trucchi

Ovviamente, il pensiero verticale ha la sua importanza, ma ha anche dei limiti; di tali limiti il più pericoloso è la prevedibilità, che ci può rendere vittime dell’astuzia di qualcuno in grado di prevedere il corso dei pensieri di chi ragiona verticalmente. Molti trucchi dei migliori prestigiatori, come il famoso Houdini, si basano sulla limitatezza di chi segue il ragionamento più ovvio; i politici ed i persuasori di ogni tipo, afferma De Bono, fanno affidamento sul fatto che la mente umana, per sua natura, predilige il ragionamento verticale e non quello laterale. In genere gli esseri umani non accettano di buon grado dubbi e perplessità ma preferiscono le certezze acquisite, la sicurezza che determinati schemi mentali forniscono e non prendono mai in considerazione soluzioni alternative. Ci si può chiedere per quale motivo cercare un’altra soluzione se già se ne possiede una efficace, ma senza questa spinta al miglioramento saremmo ancora nell’età della pietra; inoltre, talvolta la vita rende indispensabile l’utilizzo del pensiero laterale, chiedendoci di vedere le cose da punti di vista differenti o insoliti, magari per la nostra stessa sopravvivenza.