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Arte

La Nascita della Web Art

di Amj

(18/06/2023)

La Web Art è una forma di espressione artistica multimediale, le cui primissime sperimentazioni risalgono agli anni ’60 del secolo scorso. I primi sviluppi del computer si ebbero già negli anni ’40 e la funzione di questa macchina fu sin dall’inizio quella di risolvere problemi scientifici e compiere operazioni aritmetiche complesse. Gli utilizzatori di quegli elaboratori elettronici erano soprattutto aziende multinazionali, grandi enti statali, centri di ricerca e università. Le prime sperimentazioni della rete avvennero negli ambienti governativi; il fine che si prefiggevano tali enti era la condivisione di risorse fra macchine collocate in luoghi differenti. Fino agli anni ’80, grazie alla nascita di internet, che in origine si chiamava ‘Arpanet’ e consentiva dei collegamenti telefonici tra calcolatori, i grandi centri di ricerca statunitensi ed europei erano in grado di scambiarsi dei messaggi di testo, ma non erano ancora state inventate le interfacce grafiche, che tra la fine degli anni ’80 e gli inizi degli anni ’90 del secolo scorso hanno consentito, insieme all’evoluzione degli hardware, la creazione dei personal computer che hanno reso fruibili tali tecnologie al consumo di massa.

L'Eniac, uno dei primi calcolatori elettronici Steve Jobs con il Macintosh 3
L'Eniac, uno dei primi calcolatori elettronici Steve Jobs con il Macintosh 3

Ad ogni modo, gli inventori del computer non avrebbero mai immaginato che tale invenzione sarebbe servita anche per creare opere d’arte. I primi esperimenti di computer grafica, effettuati negli anni ’60 da scienziati, furono considerati soltanto un esperimento. Molti di loro lavoravano per grandi compagnie o per le università e tali esperimenti sorsero dalla curiosità di scoprire quali fossero le potenzialità di quelle macchine. Max Bense, professore di scienze e filosofia all’università di Stuttgart, insieme ad Abraham A. Moles, scrisse diversi libri sull’estetica della comunicazione, in cui si parlava della potenziale conflittualità tra arte e computer, ispirando con tali teorie alcuni artisti. Nel 1965 due matematici, Frieder Nake e Georg Nees, esposero le loro opere di computer art in una galleria di Stuttgart. Negli Usa, sempre nel 1965, A. Michael Noll diede vita ad una esposizione intitolata Computer Genereted Pictures in una galleria di New York. Questi e altri esperimenti hanno cambiato la nostra sensibilità estetica. Una delle esposizioni più importanti, tuttavia, fu Cybernetic Serendipity organizzata all’Institute of Contemporary Art di Londra nel 1968, che presentava opere artistiche, musicali, poetiche, nonché danze create con l’ausilio del computer. La differenza tra tali esperienze consisteva nel modo di strutturare l’opera, che per gli sperimentatori tedeschi era basata sulla programmazione di algoritmi, mentre per quelli statunitensi e giapponesi sull’elaborazione di file di immagini.

Un'immagine tratta dal film 'Arabesque' di John Whitney Un'immagine tratta dal film 'Arabesque' di John Whitney
Un'immagine tratta dal film 'Arabesque' di John Whitney Un'immagine tratta dal film 'Arabesque' di John Whitney

Occorre specificare che tali sperimentazioni furono realizzate prevalentemente da scienziati, o più raramente da artisti che collaboravano con degli scienziati; all’epoca, gli artisti erano restii ad accettare che una macchina potesse interferire con il loro processo creativo. Tra i primi artisti che hanno creduto nelle potenzialità creative offerte dai computer occorre citare Manfred Mohr, la cui esposizione organizzata al Museo d’Arte Moderna di Parigi suscitò reazioni fortemente negative. Vi furono, inoltre, Vera Molnar e lo statunitense Charles Csuri, la cui opera più famosa è Sine Curve Man, che era un disegno che raffigurava un uomo modificato al computer. Sempre negli Usa Michael Noll realizzò le prime animazioni computerizzate, mentre John Whitney sperimentava quale ruolo rivestisse la casualità nella creazione di arte digitale; il suo capolavoro è l’animazione Arabesque del 1975, realizzata in collaborazione con l’IBM, un’azienda statunitense che fu molto coinvolta nell’evoluzione della computer art, in cui l’artista crea delle forme geometriche e psichedeliche che si trasformano continuamente. A partire dal 1939 Whitney realizzò film astratti sperimentali in collaborazione con il fratello James; in seguito, negli anni ’50, creò delle animazioni meccaniche per il cinema, la televisione e la pubblicità. La più famosa di tali creazioni è la sequenza animata del film Vertigo di Alfred Hitchcock, nata dalla collaborazione con il graphic designer Saul Bass.

L'opera 'Sine Curve Man' di Charles Csuri Una grafica del film 'Vertigo' di A. Hitchcock
Charles Csuri, "Sine Curve Man" Una grafica del film "Vertigo" di A. Hitchcock

Negli anni ’90, con la nascita del Word Wide Web, dei primi browser e dei primi software per la grafica, la fruizione di opere di computer-graphic e web-art sono diventate accessibili a tutti. Il numero di artisti impegnati in queste nuove forme d’arte è cresciuto e diversi festival dedicati a queste nuove modalità artistiche sono sorti, a partire dal 1979, quando Herbert W. Frank, uno dei pionieri della computer art, fondò in Austria Ars Electronica. Il più importante festival del genere è considerato Prix Ars Electronica, nato nel 1987. Dagli anni ’80 ad oggi le immagini create con strumenti elettronici sono entrate a far parte della nostra quotidianità.

APPROFONDIMENTI:

  1. Il film "Arabesque" (1975) di John Witney
  2. Il film "Catalog" (1961) di John Witney
  3. Il trailer del film "Vertigo" (1958) di Alfred Hitchcock, opera di John Whitney e Saul Bass
  4. "Computer Ballet" (1965), La prima animazione al computer della figura umana, di Michael Noll