Canova l'ultimo principe La mostra all'Accademia di San Luca di Roma(16/12/2022 - 15/07/2023) di Clio (16/04/2023) |
Per il bicentenario dalla morte dello scultore Antonio Canova l'Accademia Nazionale di San Luca presenta una mostra a cura, fra gli altri, di Claudio Strinati (Segretario Generale dell'accademia dal 2021) sull'artista e sul suo proficuo rapporto con l' Istituto romano. Il titolo della mostra si riferisce al ruolo del Canova all’interno dell'Accademia: eletto accademico di merito nel 1800, acclamato principe nel 1810, e principe perpetuo dal 1814, onorificenza concessa solo ad un altro artista, Carlo Maratta nel 1706, per volontà del papa Clemente XI. Canova fu l’ultimo Principe dell’Accademia, la massima carica assegnata a rotazione ad un esponente di ciascuna delle tre arti, Pittura e Scultura, Architettura. Dopo di lui il titolo venne modificato in Presidente. Si comprende quale sia l'intento di questa mostra attraverso le parole di Strinati : “Intento della mostra è quello di mettere bene in luce quanto Canova sia stato importante per l’Accademia e quanto il ruolo da lui svolto in questo alto consesso degli artisti sia stato rilevantissimo per la città di Roma, per l’Italia tutta e per la storia delle Belle Arti nel mondo intero consacrando al massimo livello l’autorevolezza e la conseguente autorità dell’Accademia stessa. Rifulge il prodigioso lavoro del Canova promotore appassionato delle Belle Arti e insieme conservatore del patrimonio artistico antico e moderno, culminante nell’eroica impresa del recupero dei beni trafugati dalle armate napoleoniche.”
Una veduta della prima sala | 'Flora' di Pietro Tenerani |
Introduce alla mostra un' elegante dama che regge tra le mani una ghirlanda di fiori, “Flora” (opera in gesso, 1835) opera dello scultore Pietro Tenerani, che frequentò lo studio del Canova e le lezioni tenute all'Accademia dal Thorwaldsen, di cui divenne prima allievo preferito, poi assiduo collaboratore. In una piccola nicchia il bassorilievo in gesso donato da Canova al suo ingresso all'Accademia (come era richiesto dalle prescrizioni statutarie per i nuovi accademici), “Socrate che difende Alcibiade alla Battaglia di Potidea”. Il soggetto fu scelto come metafora del maestro che combatte in favore dell’allievo. Continuando il percorso della Gipsoteca si ammira l'unico “Autoritratto” (opera in gesso) scultoreo realizzato da Canova, in cui lo sguardo assorto e la bocca appena dischiusa disvelano la divina ispirazione dell’artista. Il “Ritratto di Napoleone come Primo Console” (accanto una copia in bronzo eseguita nel 1911 da fonditore ignoto) doveva, invece, dimostrare la fierezza del condottiero. Un frammento imponente troneggia in una saletta attigua, “La Religione cattolica”, raffigurata come una matrona romana nell'atto di reggere una croce, cinta da dodici raggi fiammeggianti e con in capo un'effigie recante un sole all’interno di un triangolo equilatero a rappresentare la divina armonia e la fecondità religiosa.
A. Canova, 'La religione', gesso | A. Canova, 'La religione', acquaforte |
Un'acquaforte, voluta da Canova e realizzata da Domenico Marchetti fra il 1815 e il 1816, evidenzia un ampio panneggio di stampo classico in una posa fortemente ieratica ma al contempo dalla ricca volumetria. Un altro ritratto a mezzo busto di Canova è opera dello scultore Albacini. In Gipsoteca sono allocate alcune opere di Bertel Thorwaldsen, come il bassorilievo “Alessandro sul carro” del 1812. L'eroe, visto frontalmente, sembra fermo, fissato in una posa sterentorea mentre il carro della vittoria, guidato dalla dea alata, è in rapido moto. Un “Cristo” (1821), dalla lunga chioma e dall’atteggiamento mesto, “Le tre Grazie” (1842), dalle fattezze eleganti e languide, insieme a “Ganimede e l'aquila” sono un piccolo ma significativo compendio delle opere dello scultore danese. Di enorme rilievo il “Leone che si abbevera” di Gian Lorenzo Bernini. L'Accademia, una tra le più prestigiose ed antiche d'Europa, venne fondata nel 1593 dal pittore Federico Zuccari con l’intento di formare pittori, architetti e scultori (stemma raffigura un pennello, uno scalpello e un compasso). La collezione si è arricchita nel corsi dei secoli grazie alle donazioni di artisti, che ebbero un ruolo di rilievo come docenti, consoli o principi, e delle loro famiglie. Nel Gabinetto dei Disegni si trovano esempi di lezioni di anatomia, prospettiva e architettura, materie indispensabili per la formazione artistica.
B. Thorwaldsen, 'Alessandro sul carro', bassorilievo | G.L. Bernini, 'Leone che si abbevera', terracotta |
(Le immagini sono fotografie scattate alla mostra dalla stessa autrice)